Sir Oliver Skardy, al secolo Gaetano Scardicchio, musicista già leader dei Pitura Freska, paladino del reggae in veneziano, antiproibizionista incallito e voce ribelle contro tutti i soprusi dei potenti sui più deboli. Ha collaborato con Elio e le storie tese o Raul Casadei e la sua Orchestra Italiana, recitare con Anna Galiena, Alessandro Haber e Roberto Citran nel film di Maurizio Zaccaro “Cervellini fritti impanati” o esordire con un singolo da solista “President Buana”. La popolarità di Sanremo, unita alla travolgente schiettezza comunicativa di Skardy ne hanno fatto, a volte suo malgrado, un personaggio che incontra le simpatie di un pubblico estremamente trasversale: considerato di volta in volta come il “sindaco” della Marghera in via di riscatto, l’alfiere della legalizzazione della marijuana, il portavoce dei musicisti trascurati dai mass media per mancanza di sex appeal, l’esponente di spicco del movimento musicale veneziano, Skardy rappresenta per tutti l’anima “popolare” di una canzone italiana legata alle periferie, alla voglia di riscatto e di pace sociale. Per info su biografia e discografia completa visita il sito ufficiale. skardy.it
(Gaetano Scardicchio)
1.Il reggae è… Un ritmo tridimensionale.
2.Guardare il mondo con gli occhi di un bambino, per il quale, citando un suo collega (Mc Baco) “nun ci sta differenze” dovremmo tornare tutti un po’ picinin (videoclip Picinin)? Dovremmo tornare tutti un po’ più semplici. Dovremmo complicarci meno la vita. Purtroppo la vita ce la complica chi gestisce il potere e l’economia di questo mondo.
3.“Papa nero”( video clip) , canzone portata al Festival di Sanremo nel 1997, come è sorta? È nata dall’idea di dare un messaggio antirazzista all’Italia. Era l’anno in cui era stata eletta per la prima volta miss Italia una ragazza di un’altra razza e noi abbiamo spinto il fuoco su questo. Avevamo immaginato una cosa un po’ più in grande, come avere, per esempio, un presidente americano nero, però ci siamo resi conto che in Italia la cosa più importante era il Papa e allora abbiamo lavorato sopra il Papa.
4.L’elezione di Papa Francesco dal Sud America, cosa pensa dell’attuale Papa? Papa Francesco ci salverà da molti guai. Faccio molto affidamento su di Lui, non posso fare affidamento su tutta la struttura vaticana ma su di Lui si.
5.Alcune sue canzoni, come molte altre canzoni del genere reggae, promuovono la legalizzazione della marijuana, quali sono le ragioni che adducono lei ed altri a questa presa di posizione, al di là di ciò che rappresenta la marijuana nel rastafarianesimo? Anche lei come Brusco afferma che sia l’erba della giovinezza? La questione della legalizzazione della marijuana rappresenti prima di tutto una questione di civiltà. Se non ci fossimo evoluti dal medioevo a quest’ora sarebbero ancora proibite le patate, gli alcoolici, tutto quello che è proibito dovrebbe venir legalizzato per renderlo controllabile, controllato soprattutto per la salute dei cittadini. È sempre una questione di un codice morale che nella società è abbastanza sbagliato in quanto considera usi e costumi pericolosi quanto i crimini, mentre i crimini sappiamo che sono uccidere le persone e derubarle.
6.Discriminazione e pregiudizi a tutt’oggi profusi dai media quando si parla di profughi. Discriminazione e pregiudizi la fanno da padrone anche quando di mezzo ci sono i dreadlock, tempo addietro una preside ha allontano un ragazzo con i dreadlock (link), lei che è anche un collaboratore scolastico come vive tali situazioni? C’è qualcuno che ce li ha in testa da queste parti, ma non è più di moda come 20 anni fa, ci sono ancora persone che s’intrecciano i capelli anche molte ragazze. Io lavoro in un liceo artistico, quindi i ragazzi hanno gli aspetti più strampalati possibile. Questa notizia non l’ho sentita, ma dovrebbero allontanare la preside. Dovrebbero espellere tutti dalla scuola?! Non capisco questa cosa qua. Il comportamento di questa preside ricorda un comportamento di un’insegnante del vecchio partito fascista.
7.“Si dovrebbe investire in arte e spettacolo e non in aerei da guerra” disse qualche tempo fa (link). Guerra che purtroppo non è fatta da morti ammazzati fisicamente, ma anche da “morti mentalmente”, gli pseudo giornalisti proliferano continuano ad uccidere l’informazione facendo razzismo con i propri articoli e istigando odio. Ai miei tempi a scuola arrivavano i giornali li si studiava e si creava un dibattito, ora io constato un appiattimento delle menti, sono pochi i ragazzi che si pongono il perché. Cosa pensa della guerra mediatica e della scuola? Domanda non semplice da rispondere in un minuto. Il fatto che non si investa nella scuola, nell’arte, nello spettacolo è un metodo di controllo fisico delle persone, solo rincoglionendo tutte le persone le si tiene tutte quante a cuccia come se fossero dei cani. Dopo di che, c’è da dire che le persone sono appiattite da un argomento che hai detto tu: la manipolazione dell’informazione. In qualche maniera ci fanno credere che il tappare la vita delle persone sia una cosa normale. Certo per qualcuno può risultare strano perché può pensare piuttosto che farmi buttar sotto da un camion guidato da un pazzo me ne sto a casa mia, però non è neanche giusto che ci autoimponiamo una cultura del limite, non possiamo permetterci nel 2016 di imporci dei limiti all’intelligenza e tanto meno alla reazione dei fatti del mondo a cui stiamo assistendo. Soprattutto grazie alla comunicazione di qualsiasi tipo le persone se ne possono tirare fuori.
8.Nel 1993 i Pictura Freska denuciavano “Ogni vita va rispettata che venga da una reggia che venga da una strada, la vita è un diritto e non va stracciata” (“Le sòrti de un pianeta” per EMERGENCY ). Purtroppo sempre attuale è questo argomento, che sorti avrà il nostro pianeta? Non lo so. Negli anni ’70 c’era un sistema: liberarsi psicologicamente e psichicamente da tutto quello che ci opprimeva. Io credo sia l’unica maniera per riuscire a fermare il mondo e farlo ripartire. Io credo che abbiamo, innanzitutto, diritto e dovere di riappropriarci di una cosa che ormai non esiste più da tempo: la condivisione del patrimonio comune. Purtroppo non abbiamo più un patrimonio comune perché ci hanno abituati alla proprietà privata assoluta, ci costringono a vivere relegati ognuno per conto tuo. Stiamo vivendo un periodo molto individualista, ci hanno portati all’individualismo e perciò abbiamo perso il concetto di collettività. Bisogna che tutti insieme ci riappropriamo di quello, non ci si può sentire parte di una collettività guardando una partita di calcio. L’importante è che nella sfera che noi guardiamo tutti i giorni ci sia di tutto, che ci sia l’opinione favorevole e l’opinione contraria, sta a ognuno di noi e alla propria coscienza trarre le proprie conclusioni.
9.“Ridi paiasso” (videoclip).L’uomo dovrebbe ridere di più e non abbattersi davanti alla difficoltà, trovare la forza proprio in ciò che tende ad abbatterlo, come Bob Marley. I comici, come affermò anche il grande Totò, hanno una maschera perenne, la sua era un’apparente felicità (link). Cosa la diverte di più di questo mondo e per cosa non riesce proprio a trovare un sorriso? Il fatto di riuscire a trovare un sorriso è già qualcosa. Mi fa ridere tutto ciò che è paradossale, tutto quello che è ridicolo alla forza della ragione. Quello che non riesco a trovare è la felicità affettiva perché non è solamente una cosa personale, penso faccia parte dell’intera sfera dell’umanità.
10.In “Ridi Paiasso”, in una strofa lei afferma ”bidello con la laurea e ignorante sul podio alla cultura”. Chi si suda la laurea si butta giù, privato di stimoli proprio perché viene scavalcato da chi è ignorante e si ritrova in una situazione migliore? Il problema di tutto sta nella corruzione, il problema più antico del mondo. Se apri la Bibbia, in una delle pagine troverai scritto che uno dei problemi del mondo si chiama corruzione, funziona ancora oggi e perciò per uno che si addentra per la prima volta nel mondo, nella vita, quando capisce che la corruzione può portargli via quello che gli spetta potrebbe anche prenderla a male psicologicamente, le reazioni possono essere diverse. L’importante è che nella vita che ci sia qualcuno che ti insegni che questa possibilità esiste e bisogna difendersi.
11.Precari (link), sempre più gente si ritrova senza lavoro e purtroppo c’è chi pone fine alla propria vita. Il suo augurio “al ritorno a ritornare il paese di una volta dove si prospettava un’esistenza felice e garantita nella società civile dove le istituzioni si impegnavano per realizzare il miglioramento della vita di tutti”. Io vedo uno Stato improntato sempre più sul modello Americano volto all’interesse delle holding e sempre più discostato dagli interessi civili e umani dei propri cittadini e con ciò sicuramente per me non è un passo in avanti, ma indietro, civilmente. Sempre più precari domani? Saremo destinati al peggio fin che il mondo sarà guidato dalla finanza e non dalla politica.
12.Sempre più negozi cinesi aprono i battenti, mentre molti negozi gestiti da italiani chiudono le serrande, come se lo spiega? L’economia e la finanza sono sempre più inginocchiate dinanzi agli investitori orientali, spesso cinesi. Cinesi è il titolo di una sua canzone (link). Staremo, un giorno, tutti con il chimono? Cosa si dovrebbe fare per far ripartire la nostra economia? Riprenderci la nostra cultura. Non abbiamo più la cultura della condivisione sociale, come ho detto anche prima, non viviamo più in funzione dell’altro, ma viviamo ognuno singolarmente e quindi si perde tutto, chi ne fa le spese è la popolazione, chi ci guadagna sono i soliti che gestiscono finanza e potere.
13.I suoi testi sono unici perché mescola il dialetto veneziano all’italiano, il più delle volte sotto una veste ironica tratta degli argomenti sociali altamente rilevanti. La vedremo in futuro cantare anche in napoletano, in una sorta di abbraccio fraterno con il Sud ? Il messaggio di cui tu parli è già all’interno delle mie canzoni. Quello che mi dispiace è che purtroppo abbiamo una nazione intera divisa. Non c’è più la possibilità come una volta di portare la propria musica in giro per l’Italia, siamo gestiti da una manica di bifolchi ed è impossibile economicamente riuscire a pubblicizzare e fare spettacoli in giro per l’Italia. Dal punto di vista di molti musicisti da anni è così. Tutti i musicisti d’Italia fanno fatica ad andar fuori dalla propria regione, questo perché abbiamo subito una truffa, la truffa si chiamava euro e sappiamo di chi è la responsabilità, ma tutti quanti, ancora, non rivendichiamo quello che è giusto cioè adeguare all’euro anche gli stipendi delle povere persone, mentre in questi anni abbiamo fatto diventare i politici del nostro parlamento dei plurimiliardari.
14.Si darà di qui a poco il via ad una trasmissione, condotta da lei, sulla cucina, ma del tutto particolare (Menarosto ). Qual è la pietanza tipica veneta che consiglia di assaggiare? Fritto misto di pesce. A me è la cosa che piace di più.
15.Venezia per me un museo a cielo aperto mutevole, nel senso che a secondo del periodo dell’ anno in cui ci si trova la si vede sotto un veste differente. Per lei Venezia è… una città esterna dal punto di vista fisico. Come qualsiasi posto del mondo la bellezza non la fa solo la città, la fa anche la cittadinanza.
16.Europei è il titolo di una sua canzone. Europa sorta come Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio, nata sotto un a veste economica e proiettata a divenire un’Europa dei diritti, Stati uniti d’Europa. Vedremo mai l’Europa dei diritti? Appena la politica si riapproprierà della politica e ritornerà a fare politica e la finanza non detterà più legge, allora avremo un’Europa dei diritti.
17.Sogni nel cassetto. Ben pochi. Ho 57 anni la pensione me la sogno, dovrò continuare a fare il bidello finche vivo, intanto continuerò a scrivere musica, fin che riuscirò ad andar avanti il più possibile.